Si è tenuta venerdì 30 aprile alle ore 15 l’annuale assemblea dei soci della Banca. Per il secondo anno consecutivo, visto il perdurare dell’emergenza sanitaria, l’assemblea si è dovuta svolgere senza la presenza fisica dei soci, che hanno potuto comunque far valere il loro diritto di partecipazione e di voto mediante la delega al rappresentante designato.
Nella sala riunioni di Villa Gennaioli (recentemente ristrutturata e presto fruibile anche dalla comunità locale) erano presenti fisicamente solo il presidente Paolo Sestini, il presidente del collegio sindacale Marina Cianfrani, il direttore generale Fabio Pecorari, e il rappresentante designato, quest’ultimo in rappresentanza della compagine sociale.
Il rappresentante designato, notaio Carmelo Gambacorta, ha raccolto 766 deleghe, che testimoniano l’attenzione e il coinvolgimento dei soci anche a questa seconda assemblea a distanza. I Consiglieri di Amministrazione e i membri del Collegio Sindacale hanno seguito in video conferenza i lavori assembleari.
«Ci spiace – afferma il presidente Sestini – non poter organizzare la tradizionale assemblea con la presenza fisica dei soci. L’appuntamento infatti non è solo un adempimento formale, ma è soprattutto l’occasione per condividere insieme i valori della cooperazione e della partecipazione. Sicuramente avremo modo, in futuro, di recuperare la relazione e il contatto diretto con i nostri soci, ma per il momento dobbiamo attenerci alle norme di prevenzione del contagio, nella convinzione che la salute pubblica sia il bene più importante da salvaguardare».
Principale argomento all’ordine del giorno è stato l’approvazione del bilancio 2020, che si è chiuso con circa 1,2 milioni di euro di utile netto.
Un dato saliente è la crescita importante della raccolta complessiva (diretta e indiretta), che si attesta a 671,8 milioni di euro (+10,3% rispetto al 2019). In particolare, la raccolta diretta segna un +11,5% che testimonia la fiducia che i risparmiatori accordano all’istituto anghiarese.
In riduzione gli impieghi lordi a clientela, passati da 379,2 milioni di fine 2019 a 369,7 milioni (-2,5%), per effetto della cessione delle sofferenze, realizzata lo scorso novembre, per euro 21,4 milioni, che ha portato ad una riduzione dei crediti deteriorati da 63,9 a 45,1 milioni di euro (-18,8 milioni, pari a -29,4%).
I fondi propri della Banca al 31 dicembre 2020 sono pari a 51,4 milioni di euro, in aumento di 2,7 milioni di euro (+5,5%).
La solidità patrimoniale della Banca è confermata dalla dinamica positiva dei principali indici: il Cet1 capital ratio, il TIER 1 capital ratio e il Total capital ratio sono pari rispettivamente a 13,83%, 13,83%, 15,89%, ben superiori rispetto ai limiti previsti dalla normativa di vigilanza.
Numeri che vanno letti – questi – anche congiuntamente ad altri dati che hanno caratterizzato l’esercizio 2020 della Banca: le 856 sospensioni di mutui in essere accordate e i 29,4 milioni di finanziamenti a tassi agevolati con garanzia statale, complessivamente concessi a 1.042 aziende del territorio a seguito del decreto Cura Italia.
Ciò significa che nell’annus horribilis in cui è esplosa la crisi pandemica, l’istituto di credito è rimasto fedele al suo ruolo di Banca del territorio, attenta ai bisogni concreti dei propri soci e clienti, e non ha mancato di sostenere famiglie e imprese, duramente colpite dalle restrizioni e dalle difficoltà economiche.
Dopo l’approvazione del bilancio e la distribuzione dell’utile, l’assemblea ha approvato le politiche di remunerazione e incentivazione per l’anno 2021, nonché il nuovo Regolamento assembleare ed elettorale.
«La nostra Banca – afferma il direttore generale Fabio Pecorari – continua a garantire supporto alle categorie più colpite dalla crisi e al tempo stesso guarda avanti, programmando le strategie e le iniziative concrete per porre le basi della futura ripresa, che auspichiamo possa essere continua e duratura. Noi ci saremo, come sempre, per accompagnare imprese e famiglie con gli strumenti più idonei e garantire il pieno recupero di tutte le potenzialità di sviluppo che il nostro territorio possiede».