Agosto 13, 2020

Da oltre cento anni al servizio del territorio

Fare banca di valori come la cooperazione, la mutualità, il localismo, non è solo una scelta etica, differente, è anche una scelta di impresa che dà i suoi frutti in termini di sviluppo del territorio di cui siamo espressione.

Paolo Sestini, confermato Presidente della Banca per un altro triennio, riparte da concetti cari alla tradizione della cooperazione per delineare il futuro dell’Istituto.

“Siamo nati 115 anni fa con i valori, testimoniati dai 14 soci fondatori e oggi, grazie a quei valori, siamo una Banca di Credito Cooperativo forte e affidabile. Con questa forza – prosegue Sestini – abbiamo aderito al Gruppo Bancario Iccrea per vivere in modo ancora più competitivo il nostro essere banca di comunità.

E i risultati sembrano dare ragione alle parole del Presidente. La Banca rappresenta per un territorio che va dal Casentino all’Alta Valtiberina Toscana e Umbra, passando per il capoluogo di provincia, Arezzo, un motore di sviluppo che opera con le forze vive della comunità.

“Oggi essere Banca di Credito Cooperativo non è facile – spiega Sestini – la normativa europea ci qualifica, essendo parte di un gruppo bancario, come banca significant, e questo rende la nostra operatività molto più complessa, sottoponendoci a una normativa uguale a quella dei grandi gruppi internazionali, senza alcuna considerazione relativa alla proporzionalità enunciata in sede europea ma non applicata.

Nonostante ciò noi continuiamo ad essere capaci di coniugare l’essere banca con l’essere parte attiva della comunità.

Il fatto di raccogliere e impiegare i risparmi delle persone esclusivamente sui nostri territori, essere partner di imprese, delle famiglie e delle organizzazioni del terzo settore, ci fa sentire punto di riferimento per la gente anche in considerazione del fatto che distribuiamo ricchezza sia attraverso l’acquisto di beni e servizi sul territorio sia con le tante iniziative che sosteniamo annualmente. Abbiamo recentemente promosso la mutua Camminare Insieme che sotto l’egida della solidarietà diventerà uno strumento al servizio di soci e clienti in ambiti fondamentali del vivere quotidiano: salute, istruzione e famiglia, tempo libero e cultura.

Quest’ anno – aggiunge Sestini – ricorrono anche i 100 anni dalla fondazione della Cassa Rurale ed Artigiana di Stia che nel 1999 è diventata parte integrante della attuale Banca, non ci dimenticheremo di questo anniversario.”

Il Direttore Generale Fabio Pecorari, che ha da poco superato i 10 anni alla guida della Banca, ci spiega come si concilia tutto questo con il “fare banca”.

“E’ vero, una BCC è diversa dalle altre banche, ma questa differenza è un valore aggiunto con cui raggiungere obiettivi altrettanto importanti: i valori a cui si rifà una BCC creano vantaggi a 360 gradi alle comunità e questo permette alla banca di crescere e aumentare le proprie possibilità di far crescere. E’ un circuito virtuoso.

Tutto deve essere fatto con professionalità e gioco di squadra – prosegue Pecorari – ma nella squadra non c’è solo una struttura, c’è una compagine sociale ampia, ci sono comunità di cui soci e dipendenti sono parte integrante.”

Un esempio di come la Banca può intervenire positivamente si sta verificando in questi momenti difficili.

“Siamo intervenuti subito per fronteggiare l’emergenza mettendo in campo delle misure finanziarie prima degli interventi governativi, per non lasciare indietro nessuno – aggiunge il Direttore Pecorari – ma già ci stiamo interrogando sulle future conseguenze della pandemia e su quelle che saranno le nostre risposte. Anche in questo caso la nostra differenza sarà un valore aggiunto, perché ci consentirà di adeguare i nostri interventi alle esigenze di ogni singolo socio e cliente.”


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