Avete mai visto i manoscritti conservati all’Archivio Diaristico Nazionale? O avete mai letto un libro di una delle migliaia di storie raccolte a Pieve? A Pieve Santo Stefano a due passi da Anghiari, c’è un museo dedicato al diario, alla memoria.
E il Premio Pieve serve proprio a questo, a darci un assaggio di tutto quello che ruota intorno alle memorie scritte. Ad avere voglia di saperne di più. A conoscere le storie oltre la storia. A visitare Pieve Santo Stefano. A tornarci. E ritornarci.
Dal 14 al 16 settembre si terrà il Premio Pieve Saverio Tutino 2018.
“Franchi narratori” è il titolo di questa trentaquattresima edizione del concorso riservato a scritture autobiografiche inedite, che ogni anno anima la città di Pieve Santo Stefano e tutte le persone che partecipano agli eventi del Premio.
Immaginate persone che hanno scritto un loro diario o hanno ritrovato scritture private di famiglia e le hanno affidate all’Archivio. Immaginate un gruppo di donne e uomini appassionati alla lettura che questi scritti li abbiano accolti, letti, riletti, commentati e discussi. Immaginate poi che dopo questa conoscenza strana, inusuale, dove prima si conosce la vita, i pensieri, le emozioni di una persona e poi la si vede in faccia, lettori e scrittori di diari si incontrino a Pieve. Tutto questo (e ci piace dire molto di più) è il Premio Pieve, che diventa una festa dedicata alla lettura, al teatro, alle presentazioni, al buon cibo e alla comunità.
Quest’anno il riconoscimento speciale “Città del diario” sarà consegnato a Piero Terracina – sopravvissuto a Auschwitz – domenica 16 settembre alle 16.30: durante l’incontro sarà possibile ascoltare dal vivo la sua testimonianza, accompagnata da un audio-intervento di Liliana Segre.
Ed è proprio questo l’aspetto più bello del Premio, e più in generale del progetto del Piccolo Museo del Diario: abbiamo ancora il privilegio di poter ascoltare la voce di chi ha subito i peggiori crimini perpetrati nel corso del Novecento ed è sopravvissuto. Le loro voci stanno lentamente scomparendo, ma hanno la potenza dei milioni di donne e di uomini che hanno condiviso lo stesso destino. E possiamo leggere le loro parole, talvolta persino ascoltare una voce, che da corpo ad un ricordo.
I diari sono molto di più che storie: forse potremmo definirli la memoria della collettività, con cui possiamo vincere il tempo ed avere insegnamenti per il nostro presente.
Noi ci saremo insieme a tanti altri che negli anni sono stati conquistati dal fascino del Premio.
Per conoscere il programma completo visita il sito del Premio Pieve
oppure seguire il Premio sulla pagina evento Facebook.